Aokigahara – La foresta dei suicidi: uno dei 10 luoghi più spaventosi al mondo

la foresta dei suicidi
(AVVERTENZA: Questo articolo contiene alcune foto che possono non essere adatte ad un pubblico di età inferiore ai 14 anni. Le immagini sono state poste volutamente alla fine. Proseguendo nella lettura dichiari di avere più di 14 anni o di essere supervisionato da un adulto).
Proseguiamo nella nostra classifica dei 10 luoghi più spaventosi al mondo parlando oggi dellaForesta dei suicidi.
Avete mai pensato a tutto ciò che possono insegnare i libri? Seicho Matsumoto, noto scrittore giapponese, ha sicuramente sottovalutato o crudelmente sfruttato questo aspetto dei libri, ambientando il suo romanzo “Kuroi Kiju” ( Mare nero di alberi) nella foresta di Aokigahara. La foresta si trova alla base del monte Fuji, vulcano giapponese, e viene descritta da Matsumoto come “la più bella foresta abbandonata e selvaggia che esiste..un posto perfetto per morire in segreto”.

Il suo libro, infatti, termina con il suicidio disperato di due amanti..proprio a Aokigahara, che significa letteralmente “Mare di Alberi”. Non fu quindi una coincidenza che in seguito alla pubblicazione del libro, nel 1960, il numero di suicidi di persone di tutte le età che si impiccavano agli alberi secolari dell’isola aumentò. Dico aumentò perché va ricordato che la triste fama dell’isola prende origini già dal XIX° secolo, epoca in cui i poveri si toglievano la vita per non pesare oltre sul bilancio famigliare. In quello stesso periodo cominciarono le credenze sulle entità che popolavano l’interno più sconosciuto della foresta e sulla sacralità legata al monte.
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Gli abitanti delle isole affianco sostenevano e sostengono ancora oggi che l’isola sia abitata dagli spiriti senza pace dei suicidi, gli Yurei, che ammorbano la foresta attirando i passanti e spingendoli ad affogare la loro anima insieme alla loro, incapaci di abbandonare questo mondo dall’infelicità che provano… Ciò che rende perfetto questo luogo è legato al misticismo che sostiene che morire sull’isola metta in contatto con le divinità e assicuri così l’ingresso diretto nel loro mondo.
(Dettaglio dell’inquietante cadavere…)
foresta dei suicidi
Le bussole hanno difficoltà a puntare il nord e moltissimi cadaveri vengono ritrovati con ai piedi una guida completa del suicidio che suggerisce l’impiccagione come metodo migliore e Aokigahara come il luogo giusto per rendere la propria morte una scomparsa agli occhi del mondo.
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(Altro dettaglio di un suicida della foresta)
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(Immagine dal significato molto forte che mostra in primo piano una delle corde adoperate all’interno della foresta)
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Le stesse autorità non riescono a fare molto per impedire che le persone si addentrino nella selva e ciò che fanno è davvero poco..come mettere nastri che vietano l’ingresso!
la foresta dei suicidi Sono stati affissi cartelli che intimano a riflettere prima di compiere gesti estremi, ma i controlli vengono fatti solo una volta l’anno…quasi a voler fare giusto un resoconto delle vittime dell’isola.
 Qui di seguito un cartello esposto nelle zone più interne della foresta: “La tua vita è un dono prezioso dei tuoi genitori: per favore pensa ai tuoi genitori, ai tuoi parenti e ai tuoi figli. Non restare solo con i tuoi problemi, parlane.”
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Così questo luogo conta quasi un centinaio di suicidi all’anno senza considerare che molti cadaveri si decompongono prima del ritrovamento o diventano cibo per animali selvatici. Aokigahara è diventata così il luogo dove la maggior parte delle persone si suicida in Giappone ed è al secondo posto nel mondo, appena dietro il Golden Gate Bridge di San Francisco.

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